2019 "Aggregazioni"A2 - tecnica mista su tela, cm100x70
2019"Aggregazioni"A3 - Carboncino e collage su tela, cm60x60
2019 " Aggregazioni" A4 - Collage su tela, Trittico cm 30x75
2019 " Aggregazioni"A5 - tecnica mista su legno cm 87x87
2019" Aggregazioni" A6 - sul blu- - tecnica mista su legno cm 80x80
2019 "Aggregazioni"A7 - sul rosso- tecnica mista su legno cm 80x80
2019 "Aggregazioni"A8 - sul giallo- tecnica mista su legno cm80x80
L’OGGETTIVA SOGGETTIVITA’ DELLE
AGGREGAZIONI DI
UGO ANTINORI
La nuova produzione di Ugo Antinori è
ispirata al complesso concetto dell’aggregazione. Preliminarmente, chi segue il
percorso artistico di Ugo apprezza che l’artista, assecondando la sua
incontenibile esigenza di evolversi e di rinnovare il suo linguaggio icastico con inesauribile
entusiasmo, si mantiene sempre coerente con l’attitudine di non farsi condizionare
da preoccupazioni di ordine sistematico, ovvero dal rispetto delle rigide e
artificiose peculiarità dei generi artistici.
Infatti, Antinori, mentre nelle sculture
manifesta con solida maturità una plasticità olimpica contaminata da inusuali
cromatismi e da altri espedienti figurativi, nelle opere nelle quali – come in
questo caso - prevale il carattere pittorico riesce perfettamente a fondere con
l’impianto grafico elementi materici, sintomo di incomprimibili seduzioni scultoree.
Osservando con attenzione queste
‘aggregazioni’, si precipita con lo sguardo all’interno di un suggestivo
microcosmo, nel quale le entità ‘fisiche’ sono il complemento intimo di frammenti
sobriamente colorati.
Queste componenti si integrano ma non si
fondono.
Ogni particolare mantiene la sua autonomia
espressiva: l’aggregazione infatti non mortifica né esalta le individualità,
ma, attraverso un processo di equilibrata assimilazione, confonde le soggettività nell’oggettività.
Protagonista è lo spazio.
In questa raffinata finzione la superficie
- articolata da elementi la cui diversità strutturale è armonicamente acquisita
- sembra allegoria di un luogo, di una sorta di ‘agorà’ greca in cui ci si può
incontrare per raccontarsi le proprie storie, in un condizione di condivisa normalità
avulsa da prevaricazioni o da primordiali suprematismi.
Come nelle precedenti produzioni, anche
nelle aggregazioni Ugo, per elevare il tono delle sue opere, non ha bisogno di
ricorrere a forme di intrigante quanto fittizia cripticità.
Al contrario tutto è semplice, tutto è
decifrabile, tutto è essenziale, in un contesto nel quale domina la
consapevolezza che esaltare l’apparenza significa negare l’essenza.
La chiarezza luminosa delle geometrie
emozionali delle aggregazioni è una sintesi aristocratica di forma e di
sostanza.
Il nomadismo intellettuale di Ugo si articola
attraverso una sintassi che ordina in maniera eccellente luci ed ombre, che
sono il precipitato di una profonda riflessione.
“Non è la materia che genera il pensiero,
è il pensiero che genera la materia” diceva Giordano Bruno.
Roberto
RAPACCINI
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